La serata "Vini dell'Impero" si è aperta con un ottimo buffet (impegnativo se vogliamo, tutto a base di maiale: sopressa, salsiccia sgranata e cotta, salsiccette e burro salato per poter essere "lavato" con un vino trentino, (lagarino+valdebara vinificati in frizzante, poco alcolico e con spalla acida iniziale per lasciar posto all'agrumato che sgrassasse); poi - organizzato da Vinus ed il suo direttivo- è iniziata la parte storica della serata con un video di fotografie sui fronti della Grande Guerra (principalmente sull'asse Pasubio-Grappa-Piave, ma non sono mancati riferimenti ai fronti francese, belga e al Carso), toccante e che ti fa riflettere. Se vi interessa andate sul sito dell'associazione che ha realizzato e curato la proiezione, l'Associazione Storica Cimeetrincee.
Poi la cena, che se non da fine estate, ben ci stava con la pioggia che ci ha accolti, estratta da una "Raccolta di ricette di Guerra" stampata nel 1916, dalla Stamperia Sociale di Cremona. Menù che si avvicinava a quello che i soldati dei vari eserciti, avevano a disposizione (la sboba): zuppa di fagioli, guancetta di maiale con crauti e polenta. La zuppa è stata proposta con un Malvasia del Carso sloveno (quasi un orange wine) che ben si sposava col doce del fagiolo; maiale e crauti andavano in accordo con un vino austriaco (ciliegia all'olfatto, speziato al gusto), sapido. Infine con il dolce (crema allo zabaione ed uvetta e biscotti secchi non poteva mancare il Tokaji, una vendemmia tardiva di uve surmature. Bravi a tutti gli organizzatori, un grazie ai Sommelier dell'AIS ,partner della serata, bravo Vinus (di cui mi picco di essere socio) che ha svolto ancora una volta, la funzione per cui è nato: la raccolta fondi per la Saint Catherie Catholic Pre-Primary School di Lakka (Sierra Leone). Prosit!
Massimo Marzini
I VINI:
VELATO Frizzante Sur Lie metodo Familiare* Furlani – Vigolo Vattaro, Tn (Tirolo Italiano)
Prodotto con uve storiche trentine: Lagarino Bianco e Valderbara. L’affinamento avviene in botti di acciaio e la chiarifica attraverso il freddo inverno della Vigolana quando le botti vengono portate all'aperto. Nel mese di marzo, con l'aumento della temperatura e in fase di luna crescente, viene imbottigliato con l'aggiunta di mosto d'uva e lievito, in modo da indurre la seconda fermentazione in bottiglia.
*Il Metodo Familiare: contiene già nel nome il richiamo a una produzione di spumante legata a una famiglia, dunque a una tradizione, a un luogo ben preciso, a un’esperienza tramandata di generazione in generazione. Il procedimento di rifermentazione con Metodo Familiare avviene in primavera, talvolta all’inizio dell’estate. I primi calori favoriscono il risveglio del vino che può trasformare in alcool gli ultimi residui zuccherini in letargo durante l’inverno; parte così una seconda fermentazione naturale in bottiglia, che, a differenza del Metodo Martinotti, non è replicabile in qualsiasi momento dell’anno. Alla fine della fermentazione il vino diventa spumante e produce, come nel Metodo Champenoise, residui di lieviti che, al contrario del metodo francese, non vengono eliminati. Qualcuno, decantando il vino in una caraffa, lo separa dal fondo torbido, ma qualcun altro beve l’ultimo bicchiere come il migliore.
MALVAZIJA Deželno ŠTEMBERGER – Sezana (Kras, Slovenia)
Il Carso è un altopiano roccioso di origine calcarea che va più o meno dalle Alpi Giulie al Mar Adriatico. Una terra impervia e selvaggia caratterizzata dalla permeabilità delle sue rocce: la pioggia le ha scavate e trapassate, dando vita a grotte, fiumi carsici e doline (valli che sarebbero laghi se l’acqua non filtrasse giù). La bora ha fatto il resto, soffiando via la tipica terra rossa dalla roccia e rendendo l’agricoltura ancora più faticosa (figuriamoci la viticultura!). Vino dal colore giallo paglierino; profumo aromatico e fruttato. Di sapore asciutto, sapido e fresco.
BLAUFRÄNKISCH Triebaumer Regina & Günter – Rust (Burgenland, Austria)
Aroma di ciliegie e di bacche scure con note vegetali, di appassimento e richiami terrosi. Al gusto offre un finale pieno, fruttato con sentori di nocciola; tannini eleganti con note di tabacco e di erbe. Il retrogusto finale è armonico e di buona finitura, richiama le note terrose.
TOKAJI Late Harvest Füleky – Bodrogkeresztur (Tokaji, Ungheria)
L'Ungheria è stata per secoli una nazione dalle grandi tradizioni enologiche grazie ai numerosissimi vitigni autoctoni, alle tecniche avanzate di vinificazione dei vini dolci e a una legislazione vitivinicola addirittura più antica di quella francese. Un vino vendemmia tardiva ottenuto da uve stramature; grazie alla sua elegante acidità, fornisce un’eccellente introduzione al mondo dei grandi vini dolci Tokaji.